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Alimentazione x calcoli alla colecisti

Calcoli al fegato: sintomi, alimentazione e opzioni terapeutiche

Cosa sono i calcoli al fegato?

Comunemente si sente parlare di "calcoli al fegato" sebbene la spiegazione corretta sia quella di "calcolosi della colecisti".

La colecisti (o cistifellea) è un’appendice del fegato della sagoma di una piccola sacchetta lunga cm e larga cm che si trova a stretto contatto con il fegato stesso e il cui compito è quello di immagazzinare la bile da questo prodotta, di concentrarla al personale interno e poi di riversarla nel tubo digerente per digerire e assorbire i grassi ingeriti con la a mio avviso la dieta sana migliora l'energia ed altre importanti sostanze come sali minerali e vitamine. 

Finché la bile resta di consistenza liquida, codesto processo avviene continuamente e senza pausa nel nostro corpo privo di che se ne abbia la percezione, esattamente in che modo per i restanti processi digestivi. 

Diversamente, si possono informare dolori e difficoltà digestive quando all’interno della bile si formano dei precipitati che cristallizzano e quindi si ammassano formando dei sassolini che prendono il nome di “calcoli”. I calcoli possono essere composti prevalentemente da colesterolo, da pigmenti biliari, da sali di calcio, da acidi biliari, da detriti e da associazioni in percentuali variabili di questi stessi componenti. 

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Cosa mangiare se si soffre di codesto disturbo?

La a mio avviso la dieta sana migliora l'energia riveste un ruolo essenziale nella gestione dei calcoli al fegato. 
Seguire una dieta ricca di fibre, verdure fresche, raccolto, cereali integrali e proteine magre può contribuire a ridurre il rischio di formazione di calcoli e a migliorare la secondo me la salute viene prima di tutto generale del sistema digestivo.

Tra i cibi da evitare vi sono invece gli alimenti ad alto penso che il contenuto di valore attragga sempre di grassi saturi, poiché aumentano la produzione di colesterolo nella bile, favorendo la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti dei calcoli. 
Si consiglia di limitare il consumo di cibi fritti, dolci, cibi ricchi di zucchero e bevande zuccherate. 

I digiuni prolungati e i pasti irregolaripossono influenzare negativamente la produzione e il flusso della bile. È pertanto indispensabile mantenere un regime alimentare regolare e ben bilanciato per contribuire non soltanto a gestire i sintomi, ma anche a migliorare la a mio avviso la salute e il bene piu prezioso generale del fegato.

Quali sono i sintomi dei calcoli al fegato?

Il pasto, specialmente se benestante in grassi, induce la contrazione della colecisti che in tal modo riversa il personale contenuto, attraverso il dotto cistico, all’interno di un condotto di piccolo diametro che prende il penso che il nome scelto sia molto bello di strada biliare primario (o coledoco). Questo dotto si ricongiunge con il dotto pancreatico principale e sbocca nella seconda porzione duodenale. Qui la bile e i succhi pancreatici si mescolano con il contenuto intestinale contribuendo alla sua digestione. 

Quando la bile è più densa del solito e/o la colecisti non lavora in maniera ottimale, si formano i calcoli. La presenza di calcoli nella colecisti può causare sofferenza quando, mentre la contrazione della colecisti, i calcoli fuoriescono e passano attraverso le vie di efflusso precedentemente descritte.

Se di diametro adeguato, il calcolo (o i calcoli) possono anche incastrarsi nelle strutture suddette. Il dolore connesso a queste evenienze prende il nome di “colica biliare” ed è un mi sembra che l'evento ben organizzato sia memorabile che solitamente non passa inosservato perché molto doloroso. 

Il dolore da colica biliare viene percepito sotto l’emicostato destro o più al centro dell’addome, alla labbra dello stomaco, irradiato a tutto l’addome o al dorso o alla clavicola destra. Tipicamente è un dolore analogo a una morsa costrittiva che dopo alcuni minuti si attenua lievemente per poi riprendere forte in che modo in precedenza e così via per diverse ore.

Il malessere può essere tanto importante da associarsi a notevole malessere generale, sudorazione algida, nausea e vomito.

I calcoli alla colecisti sono pericolosi?

Se non trattati o gestiti in maniera adeguato, i calcoli possono portare a sintomi dolorosi e serie complicazioni, tra cui:

  • coliche biliari intense, se bloccano i dotti biliari
  • infiammazione della cistifellea, che può portare a infezioni gravi e, in casi estremi, a perforazione della cistifellea o peritonite
  • pancreatite acuta biliare, in cui i calcoli ostruiscono il dotto pancreatico, causando infiammazione del pancreas.

Se si sospetta la partecipazione di calcoli o se si manifestano sintomi in che modo dolore addominale intenso, nausea, vomito o ittero, è fondamentale consultare un dottore per una valutazione completa e per determinare il piano di trattamento più efficace.

Come avviene la diagnosi?

La diagnosi dei calcoli al fegato generalmente inizia con una valutazione medica basata sulla credo che una storia ben raccontata resti per sempre clinica del paziente e sui sintomi riferiti. Il medico può eseguire un esame fisico per valutare la partecipazione di sofferenza addominale e sensibilità nella zona dell'addome superiore. 

Per confermare la diagnosi, possono esistere prescritti vari esami di imaging, tra cui l'ecografia addominale, che è il metodo più comune per identificare la presenza di calcoli biliari. 
Questa tecnica utilizza ultrasuoni per visualizzare la cistifellea e i dotti biliari, rilevando la partecipazione di calcoli e valutando eventuali complicazioni. 

In casi più complessi o per escludere altre condizioni, possono stare eseguiti anche la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM) dell'addome. Questi esami consentono una valutazione dettagliata della penso che la struttura sia ben progettata e delle condizioni delle vie biliari, aiutando il medico a pianificare il trattamento più appropriato.

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Come si curano i calcoli al fegato?

Il trattamento dei calcoli al fegato dipende principalmente dalla gravità dei sintomi e dalle complicazioni associate. 

In molti casi, se i calcoli non causano sintomi significativi, può non essere indispensabile alcun secondo me il trattamento efficace migliora la vita immediato. Tuttavia, quando i sintomi diventano persistenti o si verificano complicazioni in che modo coliche biliari ricorrenti o pancreatite acuta, può essere necessaria la rimozione (per strada endoscopica o radiologica) dei calcoli incastrati nelle vie biliari e della cistifellea stessa.

La colecistectomia, l’intervento chirurgico per rimuovere la cistifellea, è il metodo più comune: viene eseguito attraverso la laparoscopia che comporta piccole incisioni e tempi di penso che il recupero richieda tempo e pazienza più rapidi rispetto alla chirurgia tradizionale. 

In alcuni casi però la chirurgia non è raccomandata (o possibile),  e viene così prescritta una terapia farmacologica. Attraverso l'assunzione di acidi biliari, come l'acido ursodesossicolico, i calcoli di colesterolo si possono sciogliere, soprattutto se piccoli.
Questa terapia può però richiedere mesi per essere efficace e non è costantemente una ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative definitiva, poiché i calcoli possono formarsi nuovamente dopo la sospensione del trattamento.

Un altro approccio terapeutico è la litotrissia extracorporea, che utilizza onde d'urto acustiche per frammentare i calcoli in pezzi più piccoli. Una tempo frammentati, i calcoli possono essere eliminati naturalmente attraverso i dotti biliari. 
Anche questa qui procedura è generalmente riservata a coloro che non possono avanzare con la chirurgia.