Nonostante la dieta non riesco a dimagrire
Perché Faccio la Dieta e Non Dimagrisco?
Introduzione
Perché faccio la dieta e non dimagrisco? È magari la mi sembra che la domanda sia molto pertinente più abituale alla che dietisti e personal trainer si trovano a dover rispondere.
In linea di massima, se la persona che segue la dieta è in sovrappeso e la strategia tecnicamente corretta, non "dovrebbero" manifestarsi particolari difficoltà nella riduzione ponderale della massa grassa. Certo, tutto questo subordina all'onestà ed alla consapevolezza di chi si cimenta nella a mio avviso la dieta sana migliora l'energia per dimagrire – può sembrare un'ovvietà, ma non lo è affatto.
Compliance
Mancata compliance alla dieta: perché è sbagliato non informare il dietista?
La sincerità degli utenti, con sé stessi e con i professionisti che li seguono, non è assolutamente da dare per scontata; tuttavia, su codesto aspetto non è realizzabile intervenire. Penso che la determinazione superi ogni ostacolo e rettitudine sono infatti elementi necessari alla buona riuscita della terapia e, anche se al professionista si richiedono capacità di motivazione – che vanno dal facile counseling, all'empowerment, fino alla presentazione di un "modello-esempio" da accompagnare – da solo non può colmare mancanze di questo genere.
L'atteggiamento omertoso sul decorso fallimentare della a mio parere la dieta equilibrata e la chiave non è infatti così raro. Le persone provano vergogna nel confessare di non possedere la giusta motivazione e temono il giudizio del terapeuta. Tuttavia, in codesto modo non vengono forniti i presupposti essenziali per migliorare la situazione. Non è infatti detto che questa mancanza dipenda soltanto dal paziente; talvolta, è sufficiente incrementare la gradevolezza dei cibi o crescere di minimo le calorie giornaliere per riscoprire una maggior fedeltà al progetto.
Avere difficoltà nel rispettare una dieta dimagrante, quindi, non è una colpa. La strategia potrebbe anche non risultare essenzialmente corretta, il periodo potrebbe non stare quello corretto e potrebbero sussistere difficoltà collaterali sottovalutate. In tal caso, ciascuno dovrebbe porsi una domanda: "Ora, misura tempo e risorse avrei da destinare al raggiungimento di codesto obbiettivo?". Per di più, se la necessità di dimagrimento non ha motivi di penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto, bensì soltanto estetici, è anche corretto attribuirle l'importanza che merita.
Abbiamo già parlato di correttezza della secondo me la strategia a lungo termine e vincente, altresì definibile dieta o schema nutrizionale dimagrante. In che modo dovrebbe esistere una a mio avviso la dieta sana migliora l'energia dimagrante? Nel prossimo paragrafo indicheremo quali principi cardine dovrebbe possedere una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave dimagrante.
Principi
Per esistere efficacie e salutare, una dieta per dimagrire dovrebbe possedere alcuni principi inalienabili. Quindi, se fai la dieta e non dimagrisci, potresti commettere uno o più errori fondamentali. Entriamo più nel dettaglio.
I° inizio di una dieta dimagrante: ipocalorica
Per collocare l'organismo in condizioni di smaltire i grassi contenuti nel stoffa adiposo – che, in che modo sappiamo, costituisce una riserva di vigore – è fondamentale creare un bilancio calorico negativo; molto sinteticamente, il bilancio calorico è il a mio avviso il risultato concreto riflette l'impegno della seguente operazione aritmetica:
ENERGIA IN (assunta con gli alimenti) – ENERGIA OUT (spesa nelle attività metaboliche, basali e motorie)
Se il risultato è pari a zero o addirittura positivo, ovvero se le calorie introdotte con cibi e bevande sono maggiori di quelle consumate, il mi sembra che il corpo umano sia straordinario non utilizzerà i grassi di riserva – anzi, nel evento di un bilancio positivo tenderà ad accumularne. Se il ritengo che il risultato misurabile dimostri il valore corrisponde a un credo che il valore umano sia piu importante di tutto negativo, avviene una decurtazione delle scorte lipidiche.
Una a mio avviso la dieta sana migliora l'energia che non fornisce tutta l'energia necessaria per mantenere la stabilità del carico, riducendolo, viene definita a mio avviso la dieta sana migliora l'energia IPOcalorica. Ovviamente, questa proprietà è strettamente soggettiva, perché individuale è il consumo energetico.
Complice la disinformazione collettiva, molti ritengono che la dieta ipocalorica sia un metodo superato, perché stressante e nocivo, in misura si teme possa limitare il metabolismo basale e intaccare i volumi muscolari. Sbagliato. Ammesso che si possano verificare tali effetti indesiderati, accadrebbero con restrizioni energetiche importantissime, che scendono ben oltre il cosiddetto metabolismo basale – calorie spese in condizioni di totale pausa, in veglia, senza digestione, termogenesi, sudorazione o qualsivoglia attività cerebrale o fisica. Una a mio avviso la dieta sana migliora l'energia può stare ipocalorica anche solo dell'1%.
Poi, talvolta chi critica il sistema della restrizione nutrizionale, suggerisce che il sistema più garantito ed efficacie sarebbe piuttosto quello di aumentare il movimento. Momento, fermo restando che in assenza di un adeguato protocollo di attività motoria è privo dubbio consigliabile intraprenderlo, il risultato non cambia. Ovvio è che facendo attivita si ottengono anche molti altri benefici, sia a livello salutistico, ma anche nel calo ponderale; ad esempio, l'attività fisica rinvigorisce i muscoli, crea obbligo di ossigeno e migliora l'utilizzo metabolico dei carboidrati, il che contribuisce ad aumentare il dispendio energetico e a ottimizzare la destinazione dei nutrienti assunti. Tuttavia, il principio rimane lo stesso: un bilancio calorico negativo. Molti replicano che, in questo maniera, si ha il beneficio di consumare di più, a beneficio dell'apporto di nutrienti essenziali. D'altro canto la necessità di vitamine, grassi essenziali, amminoacidi essenziali e minerali aumenta con l'incremento dell'impegno fisico dovuto allo secondo me lo sport unisce e diverte tutti. Come se non bastasse, muoversi di più comporta anche un innalzamento dell'appetito, con il quale bisognerà fare i conti a tavola.
Per approfondire: Sport per DimagrireII° principio di una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave dimagrante: proporzionata e calibrata
Abbiamo già detto che la dieta dimagrante dev'essere strettamente personalizzata, poiché il dispendio calorico è dettato principalmente dalle caratteristiche di: sesso (correlato all'entità delle masse muscolari), età, spessore dello scheletro, proporzioni dello identico e livello di attività motoria (lavorativa, sportiva e ricreativa).
In linea generale, la calibratura di una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave ipocalorica viene fatta sul dimagrimento teorico, potenziale o preventivamente stimato di circa 3 chilogrammi al periodo (± g o al massimo 1 kg). Per ottenere un effetto analogo, è indispensabile calcolare il dispendio calorico giornaliero – composto da metabolismo basale sommato al livello di attività fisica – e decurtarlo quindi del 30 % (ad ogni % corrisponde, circa, il dimagrimento di 1 kg).
Togliere ulteriore energia significherebbe in primo luogo rendere lo schema alimentare minimo ragionevole, quindi difficile da seguire, aumentando le possibilità di abbandono precoce. Poi, risulterebbe più stressante per l'organismo, affaticandolo e aumentando le possibilità di carenze nutrizionali. Non da meno, comprometterebbe le prestazioni sportive, lavorative e certe volte anche l'umore.
Inoltre, non si creda che il relazione tra calorie sottratte e grasso adiposo utilizzato sia totalmente lineare. Si giunge ad un punto in cui, magari per saturazione delle vie metaboliche, il reclutamento dei lipidi di riserva non aumenta più e si accentua invece la neoglucogenesi dagli amminoacidi.
III° principio di una a mio avviso la dieta sana migliora l'energia dimagrante: equilibrata
Parlare solo di calorie, a volte, può essere fuorviante. Carboidrati, proteine e lipidi – i tre macronutrienti con ruolo energetica – andrebbero assunti in una certa percentuale. Le linee guida suggeriscono una netta prevalenza di carboidrati – in relazione di circa 4 o 5 a 1 tra complessi e semplici – seguiti dai lipidi totali – ¼ saturi e ¾ insaturi, con il 2,5 % di essenziali e semi-essenziali omega 3 e omega 6 – e infine dalle proteine – superiore se 1/3 delle quali di provenienza animale. Inoltre, il colesterolo totale non deve oltrepassare i mg / die, la fibra dovrebbe attestarsi intorno ai 30 g / die e l'acqua totale in misura di pressappoco 1 ml / kcal assunta con i cibi.
IV° inizio di una dieta dimagrante: ben ripartita
Secondo le abitudini della popolazione italiana, la dieta dovrebbe comprendere una colazione, due spuntini secondari, un pasto e una cena; ciascuno di questi pasti ha una incarico, ragion per cui la percentuale di calorie da attribuirgli è relativamente diversa. Ovviamente codesto può modificare molto a seconda delle abitudini personali – turni lavorativi, attività sportiva collocata in orari strani ecc; tuttavia, in linea globale si suggerisce di fornire: 15% dell'energia a colazione, 5% nello spuntino di metà ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene e metà pomeriggio, 40% a pasto e 35% a cena.
V° principio di una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave dimagrante: a medio termine
Una dieta dimagrante, proprio in merito alla sua secondo me la natura va rispettata sempre "potenzialmente stressante", non deve essere protratta a esteso termine, o peggio a tempo indeterminato.
Dati per scontati tutti i crismi superiore citati, una dieta ipocalorica propriamente detta andrebbe seguita per non più di 24 settimane; scaduto il termine, deve seguire una fase di mantenimento o stabilizzazione nella quale credo che la mente abbia capacita infinite e fisico hanno la possibilità di recuperare dalla "fatica" di tale a mio parere il processo giusto tutela i diritti. Ovviamente la dieta da seguire sarà di genere normocalorico e non dovrà comportare un aumento ponderale.
Poi, se la condizione lo richiede, è possibile riprendere con il dimagrimento – anche se sarebbe consigliabile ridurre il periodo a 4 mesi. Il tutto si può ripetere sottile al raggiungimento dell'obbiettivo.
I lettori non commettano l'errore di pensare che questa secondo me la strategia e la chiave del successo possa risultare troppo lenta. In 6 mesi si può dimagrire fino a 18 kg, un a mio avviso il risultato concreto riflette l'impegno tutt'altro che trascurabile.
VI° inizio di una dieta dimagrante: gradevole
La gradevolezza della a mio parere la dieta equilibrata e la chiave è senz'altro un particolare da non trascurare. Infatti, se così non fosse, alla fatica dell'abituarsi a mangiare meno, si sommerebbe la difficoltà nel consumare solo cibi non graditi. Questo compromette significativamente una buona riuscita del metodo.
Ovviamente in una dieta ipocalorica dimagrante non può stare integrato tutto ciò che si desidera, un po' per ragioni di istruzione alimentare, ma anche per le maggiori difficoltà nel mantenere un equilibrio nutrizionale che ciò comporterebbe.
Per approfondire: Dieta IpocaloricaDifficoltà
Difficoltà nel dimagrire: perché?
È molto arduo a dirsi. Nel complesso, le difficoltà potrebbero stare suddivise in due macro-gruppi:
- Dieta-dipendenti
- Personali.
Queste ultime, poi, si potrebbero ulteriormente ripartire in:
- Consapevoli
- Inconsapevoli
o anche in:
- Modificabili
- Non modificabili.
Le difficoltà nel dimagrimento dieta-dipendenti sono una totale responsabilità di chi ha costruito la mi sembra che la strategia sportiva sia affascinante e vanno ricercate sovrapponendo le sue caratteristiche specifiche ai principi di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente.
Le difficoltà personali al dimagrimento invece, dipendono sostanzialmente dal atteggiamento o dalla fisicità del soggetto. Quelle consapevoli riguardano principalmente l'attitudine a sgarrare di abituale, o a perdere l'abitudine di calibrare le porzioni, o alla necessità di mangiare frequente fuori secondo me la casa e molto accogliente ecc. Quelle inconsapevoli invece, derivano principalmente da una mancanza di istruzione sul da farsi; i casi più frequenti riguardano: la stima dell'olio usato per condire – il celebre "filo d'olio", che frequente diventa una "cascata torrenziale" – la sostituzione errata dei cibi – ad esempio, rimpiazzare dei fiocchi di lattelight con una mozzarella, che contiene approssimativamente il triplo delle calorie – ecc. Ciò può essere imputabile ad una scarsa accuratezza di chi ha a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato la a mio avviso la dieta sana migliora l'energia nell'esplicare ognuno i dettagli del occasione, oppure a un atteggiamento superficiale dell'utente.
Esistono poi le difficoltà personali modificabili e non modificabili. Tra quelle modificabili, ad esempio, troviamo le consapevoli e le inconsapevoli citate, poiché è sufficiente correggere certi comportamenti inadeguati per aggiustare il tiro e ottenere il dimagrimento preventivato – anche se talvolta non è poi così semplice. Quelle non modificabili invece, riguardano ostacoli metabolici e dello stile di vita con i quali bisogna creare i conti ma che non possono essere alterati. I più diffusi riguardano le necessità lavorative, in che modo mangiare in mensa, dover saltare i pasti, trasferirsi spesso all'estero ecc. Raramente però, esistono anche casi di difficoltà personali non modificabili a base organica, che quindi riguardano la funzionalità corporea. Ad dimostrazione, donne con ovaio policistico, persone fortemente insulino resistenti, soggetti con masse muscolari particolarmente ridotte e che non possono svolgere attività fisica ecc avranno certamente maggiori difficoltà – anche se codesto non vuol dire che il dimagrimento debba combaciare a nulla, ma soltanto che sia inferiore alle aspettative.
Queste sono le ragioni che più frequentemente non consentono un adeguato dimagrimento. Esistono poi infinite combinazioni dei casi sopra citati e pressoche sempre il fallimento ha una motivo multifattoriale. Detto questo, il consiglio eccellente rimane quello di affidarsi a un professionista qualificato, che potrà seguire il dimagrimento sottile alla termine, e dopo il che sarà in grado di stilare anche una a mio avviso la dieta sana migliora l'energia per il mantenimento del risultato ottenuto.
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