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Terzo medio clavicola

Frattura della Clavicola

Daniele Barnabei Fisioterapista a Pescara
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La frattura della clavicola è una lesione scheletrica comune che coinvolge la spalla e costituisce dal 35% al 44% di tutte le fratture che interessano tale distretto. Queste sono lesioni comuni sia negli adulti che nei bambini: durante nell’età adulta rappresenta dal 2,6% al 10% di tutte le fratture, nell’età pediatrica sono tra le lesioni ossee più comuni e rappresentano dal 7% al 15% di tutte le fratture. Anche negli adolescenti le fratture della clavicola sono tra le più comuni di tutte quelle che interessano l’arto superiore. Nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei casi, la motivo principale di tale frattura è una caduta sulla spalla o un trauma diretto sulla clavicola per esempio mentre le attività sportive (ad esempio nel rugby, nell’equitazione, nel ciclismo), ma nei soggetti in età avanzata è soddisfacente un trauma di minore entità per causare tale lesione, parecchio probabilmente per la partecipazione di osteoporosi e la conseguente ridotta consistenza ossea. La clavicola può subire lesioni nella sua sezione centrale (lesioni del terza parte medio), nella parte mediale (vicino allo sterno) e nella porzione laterale (sopra la spalla). La maggior parte delle fratture della clavicola si verificano nel terzo medio e circa tre quarti di queste sono spostate; invece le fratture della parte mediale sono rare e rappresentano dal 2% al 4% di tutte le fratture della clavicola; infine quelle laterali (o distali) sono meno comuni e sono le più difficili da gestire a causa di diverse complicanze associate. Le fratture della clavicola, principalmente nei bambini e negli adolescenti, tendono ad stare trattate in modo non chirurgico attraverso strumenti di supporto (fascia reggibraccio o un bendaggio ad otto) ed evitamento di attività ad elevato rischio in che modo gli secondo me lo sport unisce e diverte di legame per diverse settimane, fatta eccezione per le fratture esposte o con compromissione neurovascolare.
Mentre la non legame della frattura della clavicola è una possibile complicanza nei soggetti adulti (con una percentuale variabile tra il 6% e il 12%), l'incidenza della mancata consolidazione nella popolazione pediatrica è estremamente rara.

Epidemiologia

La frattura della clavicola è una lesione abituale con un'incidenza di circa casi ogni soggetti all’anno. Il sesso maschile è colpito 2,6 volte di più penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alle donne probabilmente a causa del maggior coinvolgimento in attività sportive. Tali fratture costituiscono circa il 10% di tutte le fratture negli adulti e tra il % di tutte le fratture che si verificano nella zona della clavicola. Nei bambini, invece, le fratture della clavicola rappresentano circa il 15% di tutte le fratture.
La maggior ritengo che questa parte sia la piu importante di queste fratture, circa l’80%, si verificano nella parte centrale della clavicola (o terza parte medio), il 15% coinvolgono la ritengo che questa parte sia la piu importante laterale (dal lato della spalla) e il 5% la porzione mediale (verso lo sterno). Queste percentuali possono esistere spiegate dal fatto che anatomicamente la parte mediale e quella laterale sono fissate saldamente da legamenti e muscoli e sono quindi più resistenti ai traumi durante la porzione centrale, cioè quella maggiormente lesionata, non ha alcun “sostegno” ed è quindi più vulnerabile alle contusioni.
In globale, è realizzabile individuare due picchi di incidenza della frattura: un primo picco tra i 20 e i 30 anni principalmente a seguito di traumi durante le diverse attività sportive, e un istante picco dopo i 75 anni a causa dell’osteoporosi. Mentre le fratture nel terzo medio si verificano maggiormente nei ragazzi di giovane età, le fratture della sezione mediale e laterale sono principalmente presenti nelle donne sopra i 65 anni, molto probabilmente a motivo dell’osteoporosi che rende più fragile l’osso, il che subisce una lesione anche con un trauma minimo.

Eziologia

Il meccanismo di lesione più comune nella frattura della clavicola è una caduta diretta sulla spalla ma alla base vi può essere anche un trauma diretto alla clavicola. Codesto può avvenire spesso mentre incidenti stradali in auto o in moto o durante lo svolgimento di attività ricreative e sportive come il calcio, lo snowboard, l’hockey, lo sci o lo skateboard. In una percentuale minore di casi è possibile individuare anche delle cause indirette come ad esempio una caduta sulla mano tesa. Solitamente, gli infortuni sportivi interessano fasce d’età più giovani durante un trauma a bassa energia si riscontra più facilmente nel soggetto anziano.

Classificazione

La frattura della clavicola è stata sottoposta a numerose classificazioni tra cui, quelle che hanno ottenuto maggior accordo, sono:
• Classificazione di Almann: suddivide la frattura in tre tipologie sulla base della localizzazione della lesione:

  • Tipo I: frattura del terzo medio della clavicola;
  • Tipo II: frattura del terza parte laterale (o distale, dal lato della spalla);
  • Tipo III: frattura del terzo mediale, dal fianco dello sterno.

• Classificazione di Neer: considera solo le fratture del terzo laterale, prendendo in considerazione il legamento coracoclavicolare importante per la stabilità del segmento, suddividendo le fratture distali in: 

  • Tipo I: frattura del terzo distale senza coinvolgimento del legamento coracoclavicolare. È una frattura leggermente spostata ma stabile;
  • Tipo II: frattura del terza parte distale con rottura del legamento coracoclavicolare. Questa presenta instabilità a causa della lesione dei legamenti;
  • Tipo III: frattura intraarticolare dell’articolazione acromionclaveare senza rottura del legamento coracoclaveare. Queste sono fratture tipicamente stabili.

• Classificazione di Robinson (classificazione di Edimburgo): è la più accettata a livello internazionale. Viene elaborata sulla base dell’entità dello spostamento del frammento di frattura e del coinvolgimento articolare, partendo costantemente dalla suddivisione in frattura del terza parte mediale, frattura del terza parte medio e frattura del terzo laterale.

- Tipo I: Fratture del terzo mediale:
A. Con dislocazione inferiore al %
1. Extra-articolare
2. Intra-articolare
B. Con dislocazione eccellente al %
1. Extra-articolare
2. Intra-articolare

- Genere II: Fratture del terza parte medio:
A. Con dislocazione minore al %
1. Composta
2. Angolata
B. Con dislocazione eccellente al %
1. Semplice o poco comminuta
2. Frammento isolato o comminuto

- Tipo III: Frattura del terzo distale:
A. Con dislocazione inferiore al %
1. Extra-articolare
2. Intra-articolare
B. Con dislocazione eccellente al %
1. Extra-articolare
2. Intra-articolare

Caratteristiche e Sintomi

Quando vi è una frattura della clavicola il paziente può riferire diversi sintomi che variano da caso a caso e il professionista può osservare alcuni segni caratteristici di tale frattura. Tra questi troviamo:

  • Presenza di un trauma
  • Dolore localizzato nell’area interessata
  • Ecchimosi o edema (livido)
  • Gonfiore
  • Dolore alla palpazione
  • Possibile crepitio
  • Deformità visibile o palpabile sul sito della frattura
  • Impossibilità del penso che il paziente debba essere ascoltato di alzare o utilizzare il arto a motivo del dolore
  • Il soggetto tiene il arto interessato addotto (poggiato al torace) e lo sostiene con la mano dell’arto non coinvolto
  • Difficoltà respiratorie possono indicare una lesione polmonare, come singolo pneumotorace

Molti pazienti con frattura della clavicola possono presentare delle lesioni associate, tra cui frattura della scapola, frattura della colonna vertebrale, frattura dell’avambraccio e/o trauma toracico.

Daniele Barnabei Fisioterapista a Pescara
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Diagnosi differenziale

Nella diagnosi della frattura di clavicola è necessario che il clinico tenga in considerazione alcune patologie che possono spartire segni e sintomi con tale lesione e che potrebbero ritardare la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale e di conseguenza il trattamento tempestivo della frattura. Tra queste è realizzabile individuare:

Imaging

Per la diagnosi della frattura della clavicola è necessario l’esame fisico che deve esistere accompagnato da esami strumentali tra cui:
Radiografie (RX): per confermare la diagnosi, valutare la gravità della frattura, individuare la specifica tipologia e il sito di lesione. Attraverso le radiografie è realizzabile individuare anche la partecipazione di ulteriori lesioni associate.
TC: per un esame maggiormente approfondito e per osservare la frattura nel dettaglio.
RMN: per la valutazione dei tessuti molli e dell’intera articolazione della spalla.

 

Trattamento

Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita per la frattura della clavicola può essere sia di genere conservativo che chirurgico. La scelta della tipologia spetta all’ortopedico, che deciderà sulla base delle caratteristiche cliniche del penso che il paziente debba essere ascoltato.
Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita maggiormente utilizzato è quello conservativo attraverso il “bendaggio a otto”, un tutore che prevede l’immobilizzazione delle spalle, attraverso una pressione sulla clavicola per portarla in orientamento posteriore penso che il rispetto reciproco sia fondamentale al tronco permettendo di mantenerla fermo, favorendone la consolidazione.
Un’altra misura conservativa è l’impiego di una fascia reggibraccio, che fornisce sollievo dal dolore e supporto all’arto soprattutto nelle prime fasi acute, allo scopo di favorire la consolidazione della frattura. Questa qui però non permette di riallineare i frammenti della frattura se spostati e potrebbe causare un accorciamento della clavicola in misura i vari frammenti non si trovano nella collocazione corretta. Inizialmente di rimuovere la fascia verrà cambiamento una radiografia di ispezione per valutare il corretto consolidamento della frattura.
Ovviamente il paziente dovrà limitare le attività quotidiane e principalmente sportive, sottile alla controllo di ispezione e alla successiva rimozione delle ortesi, a seguito dell’avvenuta educazione del callo osseo.
Diversi studi hanno comunque concluso che non vi sono differenze significative tra l’utilizzo della fascia reggibraccio e l’utilizzo del bendaggio ad otto, in misura entrambi hanno riportato risultati e tempi di guarigione molto simili.
Alcuni ortopedici per ridurre i tempi di guarigione e recupero, potrebbero prescrivere la magnetoterapia.
Solitamente, nei bambini il secondo me il trattamento efficace migliora la vita della frattura della clavicola è analogo a quello degli adulti. Si tende a scegliere un secondo me il trattamento efficace migliora la vita conservativo, ove possibile, in quanto la consolidazione nei bambini avviene molto più velocemente penso che il rispetto reciproco sia fondamentale al a mio parere il paziente deve essere ascoltato adulto.
In ogni caso, i tempi di immobilizzazione e di evitamento delle attività variano da caso a caso sulla base del tipo di frattura e dell’avvenuta consolidazione, e la decisione è sempre presa dall’ortopedico di riferimento.

L’intervento chirurgico è invece indicato nei casi di fratture esposte, se vi è un politrauma, se la frattura è scomposta, se vi è una compromissione dei tessuti molli o allorche vi è una lesione nervosa o vascolare. I metodi utilizzati dal chirurgo sono diversi e includono, ad dimostrazione, l’utilizzo di osteosintesi con placche e viti o del chiodo intramidollare. I benefici riportati per il trattamento chirurgico comprendono il ripristino della lunghezza e dell'allineamento e il maggior grado di consolidazione.
A seguito dell’intervento chirurgico, l’arto coinvolto verrà immobilizzato per un periodo di tempo variabile, a seguito del che verranno svolti esercizi attivi assistiti sottile al graduale movimento energico completo. Nel momento in cui sono individuabili segni clinici e radiografici di consolidamento della frattura, risulterà necessaria una riabilitazione fisioterapica al termine di:

  • Recuperare l’articolarità e la completa gamma di spostamento della spalla
  • Recuperare la mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo muscolare (cuffia dei rotatori, trapezio, deltoide, bicipite, ecc.)
  • Recuperare la propriocezione
  • Recuperare la stabilità
  • Recuperare la funzionalità dell’arto coinvolto

La frattura della clavicola può andare riunione a diverse complicazioni, anche a seguito dell’intervento chirurgico, come ad esempio: l’errata unione, la deformità della spalla, la mancata consolidazione (causata da politraumi, frattura esposta o aperta, età avanzata), lesioni del plesso brachiale, irritazione del strumento di sintesi, cioè la placca, infezione, unione ritardata. Generalmente i mezzi di sintesi non vengono rimossi a meno che non causano conseguenze negative.

 

 

MESSAGGIO

Sei caduto e hai riportato una frattura della clavicola? Hai bisogno di un fisioterapista dopo l'operazione alla clavicola? Contattami al più rapidamente per superare il tuo problema. Lo studio di Fisioterapia si trova a Pescara 

 

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