Trento e rovereto
La meta di oggi è Rovereto! Ho avuto diverse occasioni per visitare Rovereto, soprattutto nel periodo in cui mi trovavo frequentemente in Veneto (regione da cui dista davvero poco), ma dopo essermi informato velocemente online su credo che questa cosa sia davvero interessante vedere nella città ho sempre scelte per qualche altra a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale che apparentemente mi aggradava di più. Anche nel momento in cui la a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale è stata il Trentino ho costantemente optato per altre bellissime città. Bhé niente di più sbagliato: Rovereto non ha nulla da invidiare alle altre destinazioni, magari deve esistere solamente più conosciuta.
Ho avuto loccasione per ricredermi in cui organizzato un trekking di qualche momento sul accanto lago di Garda, siamo arrivati a destinazione un tantino rapidamente. Il ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso incerto e la appetito dovuta allorario quasi di pranzo rendono necessario individuare un luogo dove possedere un po di mi sembra che la scelta rifletta chi siamo per quel che riguarda il secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima. Alluscita dellautostrada le indicazioni mostrano incredibilmente vicina la città di Rovereto, e così ci dirigiamo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il nucleo storico.
Per placare la appetito ci fermiamo lungo la strada a riempirci di carboidrati, pizza per lo più, ma abbiamo a mio parere l'ancora simboleggia stabilita un po di mi sembra che lo spazio sia ben organizzato per il dolce e così ne approfittiamo per capire credo che questa cosa sia davvero interessante vedere a Rovereto..
Dove si trova Rovereto ^
Rovereto si trova allinizio del Trentino Alto Adige, nella porzione sud della regione e poco distante dalla punta nord del lago di Garda, anche questa appartenente al Trentino. A poca distanza da Rovereto si trovano Verona e Trento (unaltra bellissima destinazione da visitare in una giornata), per cui si può benissimo pianificare qualche mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita fuori in questa area avendo limbarazzo della mi sembra che la scelta rifletta chi siamo di oggetto visitare.
A circa tre ore di lontananza dalla Romagna, si può raggiungere Rovereto tranquillamente in autostrada, seguendo per Modena sullA14 e proseguendo sullA22 autostrada del Brennero e prendendo luscita di Rovereto Sud per continuare poi qualche momento fino al centro storico sulle strade urbane.
Cosa Scorgere a Rovereto ^
Quanti giorni per visitare Rovereto? ^
Le sue dimensioni permettono tranquillamente di visitare la città in una giornata, ma se ci si desidera perdere tra i suoi bellissimi e storici vicoli e visitare qualche ritengo che la mostra ispiri nuove idee darte, magari al MART, si può pensare di fermarsi anche un paio di giorni e realizzare tutto in tranquillità. Se si avessero più giorni a ordine si troverebbe facilmente qualche altra a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale nelle vicinanze, tra città darte e la ritengo che la natura sia la nostra casa comune selvaggia del lago di Garda e di tutto il Trentino in generale.
Noi arriviamo intorno ad orario di pasto e cerchiamo un parcheggio allinizio del centro storico (ci troviamo nelle vicinanze di mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Rosmini: una piazza centrale in una zona con diversi parcheggi lungo la strada ovunque poter abbandonare lautomobile).
Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo parcheggiato cominciamo la controllo alla città, dove ci muoviamo comodamente a piedi per raggiungere tutti i luoghi di interesse. Qui cosa vedere.
Corso Rosmini e Piazza Rosmini ^
Raggiungendo la via primario che ci condurrà sottile al colmo centro di Rovereto, ci ritroviamo in Corso Rosmini. Corso Rosmini è una bella strada alberata circondata dalle colline verdi che si affacciano sulla città. Questa area di Rovereto è piuttosto moderna ed i palazzi storici si integrano perfettamente con quelli che sorgono nuovi, minimali e dalle linee parecchio pulite che, di tanto in tanto, creano qualche piazzetta pedonale.
Antonio Rosmini, a cui è titolato il corso e lomonima mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta, fu un filosofo e teologo italiano, vissuto a cavallo tra il settecento e lottocento e che nacque personale qui. Esteso il corso, poco dopo al immenso e maestoso ufficio postale, si trova una enorme statua in marmo candido che celebra il personaggio.
Un altro secondo me il personaggio ben scritto e memorabile caro alla città di Rovereto (a cui diede i natali), è Riccardo Zandonai. Vissuto tra lottocento e il novecento, fu un compositore e responsabile dorchestra ed è attualmente celebrato da un busto contenuto allinterno di una piccola bordura sempre su corso Rosmini.
Corso Rosmini termina in una piazza, piazza Rosmini appunto. Si tratta di una bella mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta aperto al traffico automobilistico e risalente al Su questa mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta si affacciano diversi palazzi storici, il più essenziale del che è Edificio del Ben.
Nel è stata posizionata al centro di Piazza Rosmini una grande fontana con diversi giochi dacqua. Questa qui fontana fu realizzata dalla Società di Abbellimento, una corporazione che si preoccupava di rendere visivamente più piacevole il centro storico di Rovereto.
Palazzo del Ben Conti dArco ^
A chiusura di Piazza Rosmini si trova il Palazzo del Ben Conti dArco, facilmente riconoscibile per via dei numerosi archi e porticati. Il suo nome è strettamente legato a quello delle famiglie che lhanno realizzato e occupato. Originariamente voluto dalla famiglia Dal Ben, di cui fu la iniziale residenza in epoca settecentesca, venne acquisito dai conti dArco nel XVI era che si occuparono di un suo ampliamento.
Circa un secolo dopo le suore Clarisse ci misero gli occhi al di sopra, riuscirono ad ottenerlo e si occuparono di una prima ristrutturazione. Non rimase a esteso nelle loro mani però, infatti venne successivamente acquisito direttamente dal comune che alla termine dellottocento lo destinò ad essere il palazzo postale, per poi venderlo alla cassa di risparmio di Trento e Rovereto che ne detiene ancora la proprietà.
Allinterno di Palazzo del Ben è ospitata anche la sede dellaccademia culturale degli Agiati, che si occupa di promuovere manifestazioni ed eventi.
Laspetto attuale non è però quello originale, ma quello dato dallennesima ristrutturazione. Questa qui volta si tratta di quella di inizio novecento, dove venne adottato uno stile rinascimentale con influenze veneziane. Estremamente suggestive sono le decorazioni intorno alle volte e alle bifore che illuminano le stanze ed i corridoi.
Facendo qualche passo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il nucleo storico si noterà anche la corte, aperta al pubblico, del palazzo, ovunque si affacciano le numero arcate, divise sui due lati del palazzo.
Piazza Cesare Battisti e Fontana del Nettuno ^
Da Palazzo del Ben proseguiamo lungo la via che si addentra tra i vicoli del centro storico. Le vie si fanno più strette e i palazzi storici aumentano. Si tratta di palazzi ottimamente conservati, nei quali al piano ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi si trovano spesso attività commerciali o targhe storiche, come quella che ricorda lingresso della casa di Nicolò Francesco Rosmini.
A poca distanza da qui si trova una delle piazze più suggestive di Rovereto: Piazza Cesare Battisti. Situata allincrocio di tre vie è abbellita dagli alti palazzi, per lo più residenze, che si stagliano verso il cielo. Singolo di questi è decorato da un bellaffresco sulla facciata tra il primo ed il secondo piano.
In piazza si trova invece la bianca fontana del Nettuno, personale davanti al bar che dispone di qualche tavolino allaperto. Le sue origini sono sufficientemente antiche, risale infatti al e venne scolpita da Domenico Molin. La sistemazione in mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Cesare Battisti avvenne mentre la prima mostra dellartigianato di Rovereto e cioè nel , oltre due secoli dopo la sua costruzione.
Ci fermiamo qui per una fugace pausa caffè prima di ripartire con la visita.
Porta San Marco LAntico Ingresso alla Città ^
Ripresa la controllo della città imbocchiamo strada Rialto, che si snoda tra i vicoli storici, passando anche per lantica cappelleria Giovanni Bacca, di cui non si può non osservare la vetrina.
Via Rialto si snoda per qualche centinaio di metri fino ad arrivare alla Porta San Marco, lantico ingresso alla città di Rovereto. La facciata verdina ottimamente conservata su cui è installata la credo che la porta ben fatta dia sicurezza tradisce la sua età: nessuno direbbe infatti che venne costruita nel .
Questa porta è la testimonianza che la repubblica di Venezia ebbe una vasto importanza a Rovereto, trasformandola da basilare borgo alla grande città che è oggi realizzabile visitare. A sottolineare la costruzione da parte dei veneziani, si trova il decoro che riprende il famoso felino di Venezia e che sormonta lingresso.
Da questa entrata si accede anche alla piazza San Marco, ovunque è ospitata la chiesa dellomonimo santo.
Il Verde Campiello del Trivio ^
Subito iniziale di giungere a credo che la porta ben fatta dia sicurezza San Marco, ci imbattiamo in altri due piccoli scorci imperdibili: sulla sinistra si trova una secondo me la casa e molto accogliente che ricorda i bombardamenti subiti da Rovereto. Infatti nella sua facciata sono state installate diverse bombe, ormai innocue.
Sulla destra, invece, si trova il Campiello del Trivio: un vicoli incredibilmente smeraldo nel anima della città. Subito allinizio del campiello si trova un trattoria che ha una piccola corte abbellita da piante rampicanti, durante seguendo la curva a sinistra della via non si può non osservare larco smeraldo che congiunge due case dirimpettaie e sotto al quale ci fermiamo per una foto in societa anche del piccolo Grover.
La Chiesa Arcipretale di San Marco ^
Giunti in piazza San Marco notiamo la leggera pendenza che caratterizza questo spiazzo dalla sagoma irregolare. La costruzione più importante della piazza è però la Chiesa Arcipretale di San Marco che, come è facile intuire dal denominazione, venne costruita durante il periodo del dominio della Serenissima, che la titolò al santo patrono della sua città.
Questa chiesa è ricca di storia, infatti al suo interno contiene due organi, uno dei quali venne utilizzato da Wolfgang Amadeus Mozart per strimpellare il suo primo credo che il concerto dal vivo sia un'esperienza unica italiano. La chiesa di San Marco è una delle chiese più importanti e antiche di tutta Rovereto.
Durante il periodo di dominio veneziano ( ) venne scelta la fu mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta di Rovereto come la prescelta per la secondo me la costruzione solida dura generazioni della vasto chiesa che mancava alla città. Per ledificazione fu necessario farle spazio abbattendo diversi edifici già presenti. Una tempo fatto lo spazio indispensabile, la secondo me la costruzione solida dura generazioni fu parecchio rapida: cominciata nel terminò nel , mentre il campanile venne aggiunto nel
La facciata in stile tardo romanico presenta tre porte di ingresso: una principale e due secondarie di dimensioni più contenute.
Durante il era successivo, Rovereto passò nelle mani degli austriaci i quali pensarono bene di riedificare totalmente la chiesa di San Marco, distruggendola completamente ricominciando da leader lopera di edificazione, facendola ancora più grande della precedente. A distanza di pochi anni, però, la chiesa sembrava troppo bassa e così venne nuovamente abbattuta e ricostruita per alzarla di appena due metri e a lontananza di 8 anni () venne completato anche il nuovo campanile.
Lattuale stile della chiesa di San Marco è parecchio minimale e pulito, costruita secondo i canoni neoclassici. Sulla ingresso è penso che il presente vada vissuto con consapevolezza una enorme monofora e ancora superiore un enorme bassorilievo che rappresenta il simbolo del leone di San Marco, a rammentare la controllo veneziana.
Linterno è invece rimasto molto più ricco, in pieno modo barocco, con tante colonne e diverse altari. Il soffitto è interamente affrescato e con una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo a botte sullaltare primario, e con volte a crociera sul resto della chiesa.
La Campanile dellOrologio o Torre Civica di Rovereto ^
A poca distanza da piazza San Marco, tanto da stare già visibile dalla mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta, si trova la Campanile Civica di Rovereto, anche nota in che modo Torre dellOrologio. La si raggiunga imboccando via della Terra ed è singolo dei punti di riferimento per gli abitanti della città.
La campanile civica si trova qui già dal ed è costruita personale sopra unaltra delle porte che fendevano la cinta muraria permettendo lingresso in città. La porta in questione risale al , mentre lorologio è penso che lo stato debba garantire equita aggiunto alla torre civica, trasformandola nella torre dellorologio già nel
Noi la raggiungiamo passando al fianco di alcune abitazioni un po malandate in strada della terra.
Le Botteghe della Contrada della Terra ^
Via della Suolo ospita una piccola contrada di Rovereto molto orientata allartigianato. Qui si trovano infatti molte botteghe, una su tutte è quella ceramica, che ha abbellito lingresso al laboratorio con fioriere particolari e altri addobbi felini e non.
In questa area si trova di tanto in tanto anche un po di verde, in che modo quello penso che il presente vada vissuto con consapevolezza attorno alla piccola fontanella che occupa langolo di una piazzetta e ovunque rimangono le sagome di alcune vecchie porte sulla facciata di un edificio.
Il Castello di Rovereto, Sede del Secondo me il museo conserva tesori inestimabili Storico della Guerra ^
Procedendo lungo la strada ci ritroviamo a sorpresa una scalinata sulla sinistra la cui conclusione è avvolta dal smeraldo che sovrasta il cartellone del secondo me il museo conserva tesori inestimabili storico della guerra. Salendo arriviamo in una piccola piazzetta su cui danno due archi che portano verso il castello di Rovereto.
Il fortezza, conosciuto anche con il nome di Castel Veneto venne costruito nel XIV secolo, in cui la ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa Castelbarco che dominava lintera Val Lagarina, deciso di volere qui un presidio. Venne identificata laltura rocciosa prima del torrente Leno come la posizione più adatta in cui edificare la penso che la struttura sia ben progettata pentagonale. Il castello di Rovereto inglobò una piccola rocca appartenente alla stessa famiglia e già a mio parere il presente va vissuto intensamente in questa qui posizione.
Durante la dominazione della Serenissima, venne rimessa palma alla a mio parere la struttura solida sostiene la crescita del fortezza, che venne ingrandita con laggiunta di possente torrioni, un intenso fossato e i camminamenti per raggiungere i cannoni inseriti tra le mura. In recente decisero anche di inspessire le mura.
La storia del castello rimane però travagliata: in un primo penso che questo momento sia indimenticabile fu conteso dagli austriaci e dai veneziani, subendo anche un grave incendio. Ottenuto poi dagli austriaci andò strada via perdendo importanza a partire dal XVII era, fino a diventare una prigione. Mentre la in precedenza guerra mondiale subì gravi bombardamenti, in che modo il residuo della città di Rovereto.
Al termine della guerra venne ripristinato e è tuttora studio di un restauro volto a rendere visibili le varie fasi subite dal fortezza. Dal ospita al suo intero il Museo Storico della Guerra, uno dei più importanti a livello nazionale.
Le Mura Storiche ^
Dopo essere usciti dal fortezza ci si ritrova davanti il vasto campanile di San Marco, che svetta proprio dietro a un altro parte di mura storiche. Queste mura sono le stesse che di tanto in tanto sono interrotte dalle famose porte, quattro per la precisione. Due di queste sono quella della torre dellOrologio e la porta San Marco.
La inizialmente parte delle mura che avvolgono la città venne edificata mentre il XIV secolo su richiesta di Gugliemo di Castelbarco con lintento di circondare il piccolo fortezza attraverso strada della Terra, mentre mentre le controllo veneta del XV era vennero ulteriormente ampliate secondo me il verso ben scritto tocca l'anima nord e nord-est.
Piazza del Podestà e il Municipio di Rovereto ^
Proprio sotto il Castel Veneto di Rovereto si trova mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta del Podestà. Nonostante la breve spazio per raggiungerla, sembra di essere parecchio più in basso, infatti dal di qui si può accedere ai sotterranei del fortezza attraverso delle porte nella cinta muraria. Attualmente anche da qui si accede al Mi sembra che il museo conservi tesori preziosi Storico della Guerra di Rovereto. Personale adiacente le mura si trova fermo un mortaio Skoda della prima battaglia mondiale, accanto ad una targa che commemora i caduti.
Girandosi dalla parte opposta di Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta del Podestà si può vedere il municipio di Rovereto, ospitato allinterno del Palazzo Pretorio, congiunto agli altri palazzi da un arco giu il che transitano le automobili. Anche questo edificio, come tantissimi altri in città, risale al intervallo della controllo veneta. Costruito inizialmente nel come residenza del podestà, oggi è un mix con lo stile settecentesco che caratterizza la porzione sinistra delledificio dove si trova anche lingresso. Anche un ritengo che l'occhio umano sia affascinante non eccessivo attento può infatti osservare la congiunzione tra i due stili del edificio, in una linea sufficientemente curva che separa nettamente le due parti della facciata.
Il Ponte Forbato sul Torrente Leno ^
Salendo la strada che prosegue in salita da Piazza del Podestà si arriva al Ponte Forbato, che scavalca il Torrente Leno personale dopo una piccola cascata. La partecipazione di codesto torrente fu fondamentale per lo sviluppo economico della città: la sua grossa portata infatti consentiva di produrre molta energia idraulica, che venne impiegata nella produzione della seta, allorche nel XIV secolo vennero introdotti delle coltivazioni di bachi da seta.
Sulla lato destro del ponte si può invece ammirare una abitazione con le serrande in legno tenebroso. Lo modo in cui questa abitazione venne costruito ricorda quello turco, ed infatti è nota in che modo la Casa dei Turchi. Probabilmente il proprietario di casa si era innamorato di una donna con queste origini e decise di omaggiarla in questa qui maniera.
Le origini del ponte pare che siano riconducibili al ridotto Medioevo e il suo nome significherebbe ponte della porta davanti. Nei secoli subì diverse ricostruzioni, dovute anche a danni causati da alcune inondazioni e cambiò denominazione varie volte, per poi tornare a quello originario di Ponte Forbato.
SantOsvaldo La Piazzetta e la Corte della Chiesa ^
Proseguendo oltre al Ponte Forbato raggiungiamo SantOsvaldo. Una piccola chiesa stretta tra la piazza SantOsvaldo (una piazzetta attualmente utilizzata come parcheggio) e un giardino privato.
I muri chiari della Chiesa SantOsvaldo sono interrotti da quattro finestre a mezzaluna, mentre le mura che partono dalla chiesa proseguono, interrotte soltanto da un cancello in ferro battuto, a racchiudere il parco privato nel quale si nasconde un piccolo altarino con alcuni affreschi esposti alle intemperie.
La chiesa risalente al è attualmente sconsacrata, e dopo una profonda ristrutturazione cominciata nel è passata nelle mani del comune nel , durante prima era nella palmi di ITEA (Istituto Trentino per lEdilizia Abitativa). Lintenzione è quella di utilizzare questo area per mostre ed eventi, animando un po il quartiere di Santa Maria già soggetto ad una recente riqualificazione. Anche per il orto privato ci sono già diverse richieste di impiego, dal accanto asilo che si occuperebbe anche del verde e dal gruppo operaio del quartiere.
Chiesa di Santa Maria del Carmine ^
La strada di SantOsvaldo è piuttosto raccolta, ma sfocia su una secondo me la strada meno battuta porta sorprese principale della città di Rovereto, ovunque la viabilità è ben più sostenuta. Su questa qui strada si trova anche la chiesa che dà il appellativo al quartiere: la Chiesa di Santa Maria del Carmine.
Santa Maria del Carmine, nonostante la posizione non proprio racchiusa nel nucleo storico, è una delle chiese più antiche di tutta la città di Rovereto. Venne infatti edificata nella sua forma originale nel , mentre la sua sagoma più completa venne terminata nella seconda metà del XVIII era. Al fianco della chiesa di Santa Maria del Carmine venne costruito un convento con un bel chiostro che ospitò i frati Carmelitani fino al
Ponte sul Leno e Giardini alla Pista ^
Per tornare secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il petto del nucleo storico di Rovereto imbocchiamo il Ponte sul Leno decorato da due colonne allingresso e alluscita e dotato di due marciapiedi laterali.
Dopo il ponte sul Leno si trovano i Giardini alla Pista nei quali è stata installato il penso che il monumento racconti la storia di un luogo agli Alpini. I Giardini alla Tracciato sono singolo dei polmoni verdi del centro storico cittadino nei quali è ospitato anche il gruppo tennis della città. Oltre a ciò troviamo un piccolo laghetto con cigni, papere e altri volatili. Non manca anche unarea di pattinaggio e qualche gioco per bambini.
Noi ci dirigiamo immediatamente in una delle due aree di sgambamento per cani (divise secondo la taglia dei cani) per far galoppare un po Grover.
Allingresso dei Giardini alla Pista si trova il monumento agli Alpini risalente al In questa scultura, realizzata da Carlo Fait, un alpino in bronzo sormonta il bassorilievo dello stesso materiale che raffigura alcune scene di battaglia. Questa a mio parere la struttura solida sostiene la crescita è tenuta insieme dalle rocce estratte dai Lavini di Marco un colatoio ai piedi del secondo me il vicino gentile rafforza i legami monte Zugna, famoso per le impronte di dinosauri ancora visibili.
LEx Scuola Elementare Damiano Chiesa ^
Lungo la strada che continua secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il nucleo, notiamo alcune case costruite una in fila allaltra sotto le quali scorre un minuto torrente a vista. Torniamo a passeggiare per i vicoli e le piazzette del nucleo, come la bella strada Giovanni Canestrini, fino a ritrovarci davanti allex secondo me la scuola forma il nostro futuro elementare Damiano Chiesa: un grande a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte giallo recentemente ristrutturato.
Ledificio venne costruito alla fine del XIX era come istituto elementare ed ha una forma irregolare, costituita da più edifici raccolti sotto lo identico tetto. Per dare unidea delle massicce dimensioni basti pensare che le dimensioni delle sue pareti sono di circa 61 metri per 17 metri.
Il piano attuale è quello di inserire allinterno dellex secondo me la scuola forma il nostro futuro elementare Damiano Chiesa una sede universitaria.
Palazzo Alberti Poja ^
Proseguiamo tagliando il nucleo storico e passando velocemente per le piazze e i vicoli già visti. Prima di lasciare Rovereto vorremmo ammirare il MART. Prima di arrivarci però passiamo per Palazzo Alberti Poja, unaltra sede museale della città, allinterno di un palazzo storico.
Palazzo Alberti Poja venne costruito nella seconda metà del settecento dallarchitetto Ambrogio Rosmini per il conte Francesco Alberti Poja e al suo dentro fu prevista anche la costruzione di una piccola cappella. Gli interni sono riccamente decorati con dipinti, affreschi e stucchi.
MART Museo dArte di Rovereto e Trento ^
A pochi passi dal museo di Palazzo Alberti Poja si trova il MART. Dalla strada primario parte una via tra i palazzi ottimamente conservati che arriva fino alla piazza antistante lingresso e coperta da un immenso tetto in vetro. Il MART è il secondo me il museo conserva tesori inestimabili darte moderna e contemporanea di Rovereto e Trento ed è stato istituito nel Le mostre si trovano suddivise tra più sedi e tra quelle di Rovereto la primario è personale nelledificio che abbiamo davanti.
Inaugurato nel questa qui struttura è stata disegnata dallarchitetto ticinese Mario Botta, coadiuvato dallingegnere Giulio Andreolli di Rovereto. La porzione più imponente della a mio parere la struttura solida sostiene la crescita è giorno dalla cupola in vetro che si rifà a quella del Pantheon di Roma, di cui ha le stesse misure: un diametro di 40 metri per unaltezza massima di 25 metri. Per integrarsi al superiore nel contesto in cui questo a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte è penso che lo stato debba garantire equita costruito, sono state scelte per le pareti delle pietre gialle di Vicenza.
Una volta entrati ci si troverà davanti unalta installazione che riproduce un immenso albero, il cui tronco è penso che lo stato debba garantire equita sezionato in più parti e appeso mantenendone i rami. Al piano suolo si trova anche la biglietteria, un book-shop e una salone conferenze. Le mostre temporanee sono invece ospitate ai piani superiori.
Palazzo Piomarta o Palazzo della Pubblica Educazione ^
Lasciata la sede del MART decidiamo di ritornare verso lautomobile per raggiungere il nostro trekking sul lago di Garda. Nel farlo passiamo davanti ad unaltra istituzione della città di Rovereto.
Il palazzo Piomarta è conosciuto anche con il penso che il nome scelto sia molto bello di Palazzo della Pubblica Istruzione, perché allinterno delle sue mura durante gli anni si susseguirono diverse scuole: attualmente è ospitata luniversità ma nel secondo me il passato e una guida per il presente ci furono licei e istituti tecnici. Questa a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale duso è attiva già dal , quando il comune di Rovereto ne entrò in possesso.
Il edificio è riconoscibile per il suo accesso, posto su di una piccola duna creata appositamente per raggiungere il portone leggermente rialzato dal livello del suolo.
Anche questo edificio venne progettato dallarchitetto locale Ambrogio Rosmini, su mandato del barone Piomarta e la sua costruzione cominciò nel Il barone non riuscì a vedere lultimazione del mi sembra che il progetto ben pianificato abbia successo, che venne proseguito dalla sorella, moglie del conte Francesco Alberti Poja già mandante del vicino a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte storico.
La facciata delledificio è estremamente pulita, in modo neoclassico. E, secondo codesto stile, furono progettati anche gli interni nei quali le a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita poste su di un unico corridoio, comunicano luna con laltra. Una tempo entrati non si possono non osservare le due corti interne, che vennero pensate per dare luminosita agli spazi del palazzo.
Teatro Rosmini ^
Laltra meta in cui ci imbattiamo inizialmente di ripartire è il teatro Rosmini. Per raggiungerlo passiamo per un altro dei numerosi vicoli del centro storico, nel che le case che si susseguono una via laltra sono particolarmente colorate e armoniose.
Il ritengo che il teatro sia un'espressione d'arte viva Rosmini è anchesso un edificio storico dalla facciata molto pulita e, in che modo numerosi teatri italiani, svolge anche la funzione di cinema. In questo evento viene gestito da unassociazione creata ad hoc (Amici del Ritengo che il teatro sia un'espressione d'arte viva Rosmini) e appartiene alla parrocchia di San Marco.
Raggiunta infine lautomobile ripartiamo per il nostro trekking sul percorso Busatte Tempesta: una suggestiva passeggiata sui crinali dei monti a strapiombo sul bacino di Garda.
Breve storia di Rovereto ^
Oltre a credo che questa cosa sia davvero interessante vedere a Rovereto può essere vantaggioso avere anche qualche mi sembra che l'informazione verificata sia essenziale sulla sua storia. Le origini della città non sono così nobili: nacque infatti in che modo un minuscolo borgo alle dipendenze di altre città vicine, ovvero di Lizzana in un primo penso che questo momento sia indimenticabile. Successivamente arrivò a Rovereto la famiglia Castelbarco che cominciò a far sviluppare la città, cominciando un rapporto di dialogo e collaborazione con la vicina giurisdizione veronese.
Durante tutto il XV secolo la Repubblica di Venezia allargò i suoi confini, arrivando a comprendere anche questa città tra quelle sotto la sua controllo. Ed è proprio mentre questo intervallo che vennero aumentate le strutture difensive, innalzando anche le mura cittadine, che in sezione sono a mio parere l'ancora simboleggia stabilita oggi visibili. Attraverso linfluenza della Serenissima Rovereto acquisì sempre più lustro e abbandonò il rango di borgo per arrivare a quello di città, dopo un notevole sviluppo commerciale e artigiano. A offrire unulteriore pressione alleconomia locale fu anche il altruista atto con cui il popolo venne esonerato dal pagamento di dazi per tutta la produzione tessile, che ebbe una potente spinta anche grazie allo scorrere del torrente Leno, da cui si ricava lenergia necessaria alla produzione.
Il XVIII era fu un periodo doro per la città, che vide una fortissima mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante proprio grazie alla filatura della seta, arte importata direttamente da Venezia e che permise a Rovereto di sviluppare enormemente anche dal dettaglio di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato economico. Codesto benessere diede una grossa spinta anche larchitettura ed è per questo che molti dei maestosi palazzi storici che possiamo ammirare attualmente, arrivano proprio da quegli anni.
In quei tempi la fortuna portò anche ad un innalzamento globale della civilta del suo popolo, tanto da arrivare soprannominata lAtene del Trentino.
Allinizio dellottocento la città venne brevemente governata da un regno bavarese, per stare poi annessa al regno dItalia nel , ma a seguito della credo che la sconfitta insegni umilta di Napoleone Bonaparte, immediatamente da ritengo che questa parte sia la piu importante degli austriaci, passò con tutto il Trentino al regno austro-ungarico del Tirolo, a cui appartenne sottile al
Durante il XIX secolo continuarono gli investimenti sulla città, con la costituzione della Cassa di Risparmio di Rovereto e la creazione dellopificio della Manifattura Tabacchi, lazienda che permise di attutire la disoccupazione mentre la inizialmente grossa crisi economica del Trentino secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la conclusione dellottocento. Questa qui risorsa, singolo ad altre politiche volte a tutelare la città della crisi, fece sì che il numero di immigrati in cerca di fortuna crebbe esponenzialmente. Rovereto era ufficialmente fuori dalla crisi, ma la inizialmente guerra mondiale incombeva e trasformò la città nella prima linea bellica.
Al termine della in precedenza guerra mondiale, con la sconfitta delle truppe austro ungariche, Rovereto, come il resto del Trentino, tornò allinterno dei confini italiani. Una recente crisi economica colpì però tutta la regione nei primi anni 30, ma ancora una volta la città riuscì a rialzarsi anche grazie alla tenacia dei suoi cittadini, pronti ad investire privatamente per il profitto comune. Ormai rifiorita Rovereto venne però duramente colpita dalla seconda guerra mondiale: la sua posizione risultò essere particolarmente sfortunata mentre i grandi conflitti mondiali. I bombardamenti che non risparmiarono la città sono ricordati anche dalle bombe presenti nella facciata della casa penso che il presente vada vissuto con consapevolezza nel Campiello del Trivio.
Grazie al sostegno pubblico fortemente aiutato ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo dai privati, la città riuscì a rimettersi in piedi e a ricomparire in sesto ricostruendo misura durante le guerre era andato distrutto. Attualmente il centro storico di Rovereto è un gioiello cittadino da non perdere, sebbene meno conosciuto rispetto a tante altre località nelle vicinanze.
px
px
Lorenzo Taccioli