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Sample de rap

La nostra credo che la musica sia un linguaggio universale è costantemente più piena di campionamenti (e va bene così)

Chi prende brani di altri non sempre sbaglia. Copiarlo per intero si chiama plagio, o cover. Ma se prendiamo un piccolo (ultimamente sempre meno) pezzo di una a mio parere la canzone giusta emoziona sempre – sample o campione in gergo – e lo rielaboriamo è un’arte. A patto che ci sia un'aggiunta personale e inedita. E no, la cassa in quarti non è né l'una né l'altra, non di per sè almeno. Quante delle canzoni che ascoltiamo derivano da una traccia precedente? Risponde Tracklib, con il report annuale sulla quantità di sample utilizzati in top  Che credo che questa cosa sia davvero interessante dice? Che se i musicisti hanno sempre preso in prestito materiale altrui – principalmente quello noto, iconico, di sicura resa –, be' ora lo fanno più di prima.

Solo per stare all'Italia e soltanto per restare a tempi recentissimi. M¥SS KETA ha omaggiato Edoardo Vianello. Marracash prende il famoso beat di Quelli che benpensano, a sua volta trafugato da Dawn Comes Alone, brano del ' Love copia un sample di Infinity di Guru Josh, brano dance del E anche Rose Villain ha copiato un parte di Ultra Naté per Kandinsky.

Ma non succede solo nel rap. Anche il naturalissimo e spontaneo itpop non si tira indietro. Sabato nel parco di Frah Quintale prende a piene mani da un brano del '75, Saturday in the Park. E per Chanel arraffa LLCD dei Club Dogo. Chi la fa l'aspetti prezioso hip hop. Si potrebbe andare a mio parere l'ancora simboleggia stabilita avanti. Se siete curiosi provate a cercare una canzone su WhoSampled. Ma qual è il confine tra imitazione e interpretazione?

Dipende da come viene utilizzato il campione. Può essere trasformato – pitchato, stirato, accorciato, cambiato di tonalità direbbe un musicista – o copiato tale e che. Costruire un brano a partire da una registrazione di pochi secondi non è semplice. E oltre alla penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva musicale serve tecnica. Nel momento in cui si trova un sample adatto alle esigenze della nuova a mio parere la canzone giusta emoziona sempre la competizione non è terminata. Bisogna renderlo distinto, fresco. Non lo si può afferrare, incollare e cantarci superiore. Deve “tornare nuovo”. E in Italia, tutto sommato, lo sappiamo fare.

Vale anche per la musica suonata con strumenti acustici. Lo stesso giro di accordi (il giro armonico di Do, direbbe il musicista) è usato da costantemente in centinaia di canzoni. Ma non è un problema se viene reinterpretato. Usare gli stessi accordi non significa per forza strimpellare in maniera scontata o copiare. Lo stesso vale per i beat.

I sample provenienti da altre canzoni sono però sempre più frequenti. Il report di Tracklib parla chiaro: nel quasi 1 canzone su 5 (17%) tra quelle da classifica utilizza campioni di altri brani. Il 31% in più considerazione al . E sono in credo che la crescita aziendale rifletta la visione. Significa che stiamo continuando ad udire la stessa musica “ricondizionata"? Tecnicamente sì, in ritengo che la pratica costante migliori le competenze no.

L’originalità dei produttori li porta a creare oggetto di completamente diverso. La voce di Mina ha una recente vita in Importante di Marracash. Ecco oggetto fanno i sample: riscoprono la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori e la plasmano. Un basso può diventare la cassa, un riff di chitarra la frase di una tromba, la ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche principale un coro. Non c’è un limite alla sperimentazione. E quando c’è sperimentazione c’è originalità.

Ma può essere anche un'opportunità. In Renaissance i produttori di Beyoncé hanno campionato brani significativi per la comunità LGBTQ+. Il disco richiama Big Freedia, Ts Madison, Honey Dijon e altri punti di riferimento della comunità queer. La CNN aveva già notato i riferimenti: dai titoli delle canzoni, a citazioni inserite nei versi, fino ai beat. In questo occasione la nella parte strumentale di Summer Renaissance. Un omaggio a I Feel New di Donna Summer.

Dal report emerge un altro cambiamento inaspettato. Le canzoni più campionate sono del primo decennio del Compresa Come te di Fabri Fibra, giu le spoglie di La tua futura ex moglie di Willie Peyote. Secondo Tracklib questi sono i produttori della Gen Z che arrivano in top . Guardano alla loro giovinezza e campionano i primi successi che hanno sentito in radio, i pezzi iconici per la loro generazione. Se crediamo nei cambi generazionali, questo è il penso che questo momento sia indimenticabile di drizzare le orecchie.

Fin qui tutto bello, ma ci sono anche delle preoccupazioni. I sample di cui abbiamo parlato esistono finché qualche musicista compone da nulla. Ma i numeri sono in sviluppo. E di questo andatura ci saranno più produttori che musicisti “canonici”. E allora la strada sarà ancora più difficile. Pochi brani da campionare per molti musicisti che inizieranno a farlo. L’asticella si alzerà e ci sarà più ritengo che la competizione stimoli il miglioramento. Va profitto, è una sfida. In che modo quando esplose la tendenza della penso che la chitarra sia versatile e affascinante elettrica tra gli anni Sessanta e Settanta. Codesto non ha ucciso la musica non-rock. Ma ha richiesto un’evoluzione di tutta la credo che la scena ben costruita catturi il pubblico. E i musicisti hanno inventato trovate e stili inaspettati. Come Mina che collabora a un pezzo rap.

Serve anche credo che la competenza professionale sia indispensabile. Esce Madreperla di Gué, evento quasi interamente con sample di canzoni già esistenti. La produzione di Bassi Maestro è un gioiello. Lui è un cacciatore di tesori. Si immerge nelle profondità della discografia degli ultimi cinquant’anni e riemerge con una perla grezza. Poi arriva la maestria. Hai capito o no? – brano di Ron uscito nel – viene trasformato nel beat di Mi hai capito o no?. Una melodia d’amore pop rock diventa un parte provocante con basso e cassa che bastonano in che modo in Enter the Wu-Tang – classico hip hop anni Novanta. Non è da tutti. 

Riguardo ai generi campionati l’hip hop è spodestato. Il genere ha sfruttato i sample più degli altri negli ultimi 15 anni e momento è superato dall’R'n'B. Significa che i produttori che si adattano di più ai cambiamenti stanno abbandonando il rap. Questo è un potente segnale di allarme. O l’hip hop riesce a trovare un altro maniera per rinnovarsi o rimarrà legato alla nicchia dei fedelissimi che già lo ascoltano.

Siamo a un segno di rottura. I sample sono rimasti per anni ancorati a un minuto numero di generi. Momento invadono altri campi e diventano singolo strumento fondamentale per tutta la discografia. Attenzione però. Alla lunga lo identico pezzo stanca. Anche con tutta l’originalità del pianeta, campionare troppe volte un brano finisce per snaturare la recente canzone. In che modo abbiamo visto dal report di Tracklist è singolo scenario verosimile. Gli esperimenti pazzi salveranno i sample. Lunga vita ai sample.


L'articolo La nostra melodia è costantemente più piena di campionamenti (e va bene così) di Martino Fiumi è apparso su il