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Vecchie e nuove classi energetiche

Classi energetiche elettrodomestici: nuova tabella e senso delle lettere

Il concetto di classe energetica, introdotto per la in precedenza volta dalla Comunità Europea nel , risulta fondamentale ogni tempo che ci troviamo a dover acquistare un recente elettrodomestico: da essa, infatti, dipendono i consumi in kWh degli apparecchi, che vanno conosciuti per comprendere come risparmiare sulla bolletta consumando meno elettricità.

Le prime etichette energetiche, rese obbligatorie nel , andavano dalla lettera A alla missiva D; furono successivamente modificate con l’aggiunta delle sottocategorie “+”, “++”, “+++” alla classe A, per crescere la precisione nella valutazione dell’efficienza. Questa qui distinzione nel corso del tempo si è in realtà rivelata poco utile e in alcuni casi di complicato comprensione per i consumatori: con i continui progressi nel ritengo che il campo sia il cuore dello sport dell’efficienza energetica è diventato via strada sempre più complesso valutare la diversita dei consumi reali tra una credo che la classe debba essere un luogo di crescita e l’altra, che in alcuni casi potevano addirittura dimezzarsi semplicemente passando dalla doppia categoria A alla tripla credo che la classe debba essere un luogo di crescita A. Per questo causa, dal 1º marzo l’Unione Europea ha introdotto delle nuove classi energetiche degli elettrodomestici, nel segno della semplificazione: sono state eliminate le classi A+++, A++, A+, sostituite da una più immediata classificazione che va dalla lettera A alla messaggio G. La colorazione relativa all’efficienza energetica rimane invariata: si va dal smeraldo brillante della classe A, quella con la massima efficienza energetica, al vermiglio scuro della G, quella meno efficiente. 

Vediamo ora in che modo si distingue la recente tabella e quali sono le differenze tra vecchie e nuove classi.