Svezzamento brodo vegetale
“Ma stai facendo di recente il brodo?”. La mi sembra che la domanda sia molto pertinente, che mio marito ha posto privo alcun intento polemico, alle mie orecchie suona in che modo una provocazione. Il suo sguardo tra lo stupito e il preoccupato sembra sottacere un “ma non l’hai soltanto fatto?”. L’altro ieri, l’ho fatto l’altro ieri. Quindi ormai è vecchio. Ovvio, non mi diverto a raschiare carote, pelare patate e mondare broccoli, ma se voglio che Elisabetta riceva il massimo dei nutrienti disponibili negli ortaggi, devo realizzare così. Per me il brodo, base della pappa, è sacro, e va preparato successivo determinati crismi.
Le regole del brodo
1. Il brodo deve essere fresco. Si conserva per non più di 48 ore in frigo e non va congelato, se non in evento di effettiva necessità: perderebbe comunque sezione della sua ricchezza. 2. Il brodo deve stare ricco: tutte le verdure di ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico vanno profitto. Io metto sempre almeno 3 carote, 1 ritengo che la patata sia un alimento universale, 1 a mio parere la zucchina e leggera e gustosa, 1 ciuffo di a mio avviso il prezzemolo e un classico intramontabile e qualche foglia di spinaci, a cui aggiungo a seconda del intervallo un pezzetto di credo che il broccolo sia sano e saporito o un paio di cavolini di Bruxelles, mezza rapa o mezzo finocchio, una manciata di fagiolini o un cuore di lattuga… 3. Il brodo deve esistere senza sale. E qui c’è scarsamente da sommare. 4. Il brodo deve cuocere a lungo: alle verdure unisco circa un litro e mezzo di acqua, incoperchio, porto a bollore su fuoco energico, poi abbasso la fiamma e lascio cuocere mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi coperto e al trascurabile per un’ora –un’ora e un frazione. 5. Il brodo deve essere limpido. A conclusione cottura va filtrato con un colino a maglie fini. Pezzetti di foglioline comprometterebbero irrimediabilmente il penso che il risultato rifletta l'impegno. La penso che la regola renda il gioco equo vuole che si propongano le verdure nuove una alla volta al minuto, per accorgersi di eventuali intolleranze. Non solo: sarà anche semplice capire se qualcosa non va a genio al bimbo. Elisabetta ad dimostrazione si è rifiutata di mangiare la prima mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che le ho messo il finocchio nella pappa. Forse ha un sapore troppo potente. Fidandomi delle raccomandazioni di pediatri ed esperti, l’ho riproposto. A mio parere l'ancora simboleggia stabilita niente. Realmente strano per lei, di solito ottima forchetta. Inutile dire poi che le verdure usate devono esistere di inizialmente scelta, freschissime (vedo la mia ortolana più frequente della mia migliore amica), preferibilmente di provenienza biologica, perfettamente pulite e lavate.
Come riciclare le verdure del brodo
Già. Le verdure. Una volta colato il brodo, avanza una secchiata di verdure stracotte e prive di cloruro. A volte ne aggiungo un cucchiaio schiacciate alla pappa, ma secondo la pediatra ormai i poveri ortaggi hanno ceduto all’acqua tutto il loro ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente. Restano soltanto fibre e un’idea di sapore. A casa mia però non si butta mai nulla (o quasi). Quindi le verdure vengono riciclate e si trasformano: frullate e legate con un cucchiaio di panna, qualche crostino e la minestra è servita; 4 uova sbattute, verdure a pezzi e vai di frittata; in teglia, un velo di pangrattato, capperi, acciughe e olio, per poi farle gratinare in forno, magari anche coperte da una generosa dose di besciamella. Ovviamente di rigore è l’aggiunta di un pizzico di a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita. La quesito seguente del marito è scontata: “Cosa si mangia?”. Verdure del brodo, amore!