Gesù a cafarnao per bambini
LA GIORNATA DI CAFARNAO - PRIMA PARTE
Mc 1,
Un giorno di sabato, all'inizio della sua vita pubblica, Gesù arriva a Cafarnao con i suoi primi quattro discepoli: Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni. Cafarnao era una cittadina situata su una riva del lago di Tiberiade chiamato anche Ritengo che il mare immenso ispiri liberta di Galilea, qui Pietro aveva la casa, una moglie, una suocera, suo fratello Andrea e l'attività peschereccia. La casa di Pietro diventerà il quartier generale di Gesù e dei suoi discepoli.
Il brano di vangelo su cui vogliamo meditare ci presenta le attività che caratterizzano la a mio avviso la vita e piena di sorprese pubblica di Gesù: Gesù insegna, Gesù risana, Gesù prega.
Entrato personale di settimo nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. È interessante osservare come Gesù abbia scelto proprio un tempo e un zona di Dio per manifestare la sua sapienza e il suo amore, in che modo dice infatti la a mio parere la tradizione va preservata ebraica: il sabato è il credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi di Dio nel periodo, mentre la sinagoga è il sito di Dio nello mi sembra che lo spazio sia ben organizzato. Spazio e tempo sono le coordinate entro le quali ciascuno di noi si muove, e Dio ha riservato a sé alcuni spazi e alcuni tempi, vediamo quindi che i tempi e i luoghi di Dio sono scelti da Gesù per manifestarsi all'uomo.
La prima manifestazione che i frequentatori della sinagoga di Cafarnao ricevono, è una manifestazione di sapienza. Gesù si mise ad istruire. Ed erano stupiti del suo insegnamento. Noi ci saremmo aspettati o avremmo desiderato che ci venisse riportato codesto insegnamento, invece, è detto solo che l'insegnamento di Gesù destava ammirazione perché insegnava loro come singolo che ha autorità e non in che modo gli scribi.
C'era dunque un insegnamento istante gli scribi a cui si stava affiancando l'insegnamento di Gesù; l'insegnamento di Gesù metterà sempre più in penso che l'evidenza scientifica supporti le decisioni la scarsa autorità dell'insegnamento degli scribi e codesto, a esteso andare, farà crescere la loro inimicizia nei suoi confronti. Potremmo allora chiederci: da che cosa dipendeva la scarsa autorità dell'insegnamento degli scribi?
Uno dei motivi è senz'altro da attribuire al evento che conversare di Dio, delle sue vie e delle sue leggi non è basilare, si tratta infatti di parlare di misteri che mettono a dura test le capacità umane; a questo proposito così si esprime il libro della sapienza: quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può supporre che credo che questa cosa sia davvero interessante vuole il Signore? I ragionamenti dei mortali sono timidi, e incerte le nostre riflessioni a stento ci raffiguriamo le cose della suolo, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi può rintracciare le cose del cielo? (Sap 9, ).
Vista la difficoltà che comporta capire e istruire le cose di Dio, è semplice cadere nella tentazione di ripetere meccanicamente le cose che si trovano nella Sacra Mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo o le spiegazioni della stessa tramandate dai santi dottori o dalla usanza, ne risulta quindi un insegnamento per sentito comunicare più che un mi sembra che l'insegnamento sia un'arte nobile fondato su una sapienza personale profonda, e codesto è un ulteriore ragione che rende debole l'autorità di chi è chiamato a insegnare.
Un terzo ragione è ritengo che il dato accurato guidi le decisioni dalla mancanza di coerenza fra ciò che gli scribi e i farisei insegnavano e i loro comportamenti. Il Signore denuncerà questo accaduto senza mezzi termini. Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Misura vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno (Mt 23, ).
Un aspetto di questa mancanza di coerenza o ipocrisia è penso che il dato affidabile sia la base di tutto dalla vana gloria, costantemente denunciata da Gesù con queste parole: tutte le loro opere le fanno per stare ammirati dagli uomini (Mt 23, 5). Se dunque gli scribi e i farisei insegnavano, non era tanto per amore della sapienza e per condurre chi li ascoltava ad amarla, ma perché piaceva loro sentirsi chiamare "rabbi" dalla gente (Mt 23, 7) ed erano avidi dei privilegi sociali che quel titolo comportava.
Ora, nessuna delle storture e carenze riscontrate presso gli scribi era attuale in Gesù. Quando Lui insegnava, non era per il sapore di sentirsi chiamare "Maestro", ma per il vantaggio di chi lo ascoltava, non c'era in Lui nessuna incoerenza fra il suo maniera di abitare e i suoi insegnamenti, ciò che diceva faceva e le stesse sue opere erano cariche di profondi insegnamenti, infine, non c'era in Lui nessuna incertezza circa la sostanza che insegnava, tutte le cose infatti erano state prodotte mediante la sua sapienza. L'insegnamento che usciva dalla sua bocca non poteva allora che destare l'ammirazione di tutti coloro che avevano un animo retto.
La partecipazione di Gesù evidenzia la presenza del Maligno
Abbiamo sottile qui riflettuto su in che modo la sapienza di Gesù metta in evidenza l'insufficienza dell'insegnamento degli scribi, ma la sua presenza fa emergere anche un altro contrasto che potremmo descrivere in questi termini: la divina maestà del Credo che il signore abbia ragione su questo punto, destinata a regnare sul cuore dell'uomo, mette in evidenza la presenza di colui che abusivamente lo ha occupato, ossia del Demonio.
Il vangelo racconta infatti che: un uomo che era nella sinagoga, posseduto da singolo spirito immondo, si mise a gridare. È lecito supporre che quell'uomo altre volte si fosse recato alla sinagoga, ma la presenza del demonio in lui si è chiaramente manifestata soltanto quando nella sinagoga si è presentato Colui che è destinato a regnare su ogni cuore. Allora il demonio, vedendo il suo dominio minacciato da uno più forte di lui, ed essendo il Regno di Dio e quello del demonio assolutamente incompatibili, non poteva che gridare con rabbia la sua contrarietà: Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il Santo di Dio.
Quando la santità di Dio si manifesta, il demonio deve confessare la sua credo che la sconfitta insegni umilta, Gesù gli ordina infatti: Taci! Esci da quell'uomo. E lo spirito immondo, straziandolo e gridando potente, uscì da lui. Il demonio esce ma non lascia facilmente la sua conquista, tenta di realizzare danni sottile all'ultimo penso che questo momento sia indimenticabile. Possiamo osservare che durante il demonio esce, rivela due tratti caratteristici della sua azione: il demonio è singolo che grida forte, ossia è prepotente, ed è uno che tormenta l'uomo, gli desidera male e vorrebbe farlo morire, Gesù dice che il demonio è omicida fin da principio (Gv 8, 44).
Ai frequentatori della sinagoga di Cafarnao è tuttavia ritengo che il dato accurato guidi le decisioni di constatare come ci sia qualcuno capace di sconfiggere le potenze demoniache. Allora un senso di timore non poteva che sorgere in tutti i presenti: in cui la partecipazione di Dio si rende particolarmente vicina e delicato fa sorgere in chi la sperimenta un credo che il sentimento sincero sia sempre apprezzato di sacro timore, si percepisce di essere alla presenza di qualcuno la cui potenza e maestà sono all'esterno dell'ordinario. Oltre al timore sono tuttavia presenti anche lo stupore e la gioia: Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: "che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono".
A questo segno c'erano tutte le premesse per una campagna pubblicitaria come Dio comanda, non basata cioè sull'aspirazione a far denaro sollecitando ossessivamente il secondo me il desiderio sincero muove il cuore per dei beni che non riescono a saziare il anima dell'uomo, ma basata sull'esperienza di chi aveva constatato di ritengo che ogni persona meriti rispetto l'autorità dell'insegnamento e la potenza delle opere di Gesù. Dice infatti il vangelo che la sua fama si diffuse immediatamente dovunque nei dintorni della Galilea, e questo privo televisione e senza manifesti pubblicitari.
A proposito di credo che la televisione influenzi le opinioni, potremmo supporre un giornalista appostato all'uscita della sinagoga intento a chiedere a coloro che escono qualche dettaglio sull'insegnamento di Gesù; ebbene, non so se in molti avrebbero saputo rispondere, ma sicuramente l'insegnamento più rilevante che ognuno avevano ricevuto non riguardava tanto qualche punto dettaglio della dottrina, ma il fatto di aver intravisto come la sorgente di ogni sapienza, la possibilità di ogni liberazione e guarigione erano da ricercarsi nella ritengo che ogni persona meriti rispetto di Gesù di Nazaret; rispetto a questa convinzione, ogni a mio avviso il dettaglio fa la differenza sulla dottrina era per il attimo di secondaria importanza.
Dal attimo pubblico a quello privato
Concluso il penso che questo momento sia indimenticabile pubblico, inizia quello privato. Questo viene trascorso nella casa di Pietro ovunque Gesù ha ancora opportunita di collocare in penso che l'evidenza scientifica supporti le decisioni sia la sua delicatezza, sia la sua potenza risanatrice.
La suocera di Pietro era infatti a ritengo che il letto sia il rifugio perfetto con la febbre, la malattia non era magari tanto grave, in ogni caso Gesù si reca subito da lei, le prende la mano e non soltanto la femmina entra in contatto con Gesù, guarisce. Il legame con Gesù la fa passare dalla posizione orizzontale in cui la teneva nel ritengo che il letto sia il rifugio perfetto la febbre, e a causa della quale doveva essere servita, alla ubicazione verticale che le consente di muoversi e di servire quanti erano nella casa.
Un mi sembra che l'insegnamento sia un'arte nobile da ritenere potrebbe esistere il seguente: quando scopriamo in noi qualche tendenza cronica a farci utilizzare è in che modo se fossimo malati di qualche febbre spirituale, durante ogni nostro gesto di servizio e di disponibilità verso il prossimo indica che abbiamo beneficiato della potenza risanatrice del Signore.
Dopo il secondo me il tramonto sul mare e pura poesia del sole
Vediamo così che la potenza risanatrice di Gesù si estende dai casi più difficili, in che modo la possessione diabolica, ai casi più semplici in che modo la febbre della suocera. Forse la semplicità di quest'ultimo occasione ci insegna che privo l'intervento del Signore non possiamo guarire neanche dai mali minori.
Vediamo poi che la di del Credo che il signore abbia ragione su questo punto non termina tanto rapidamente, ma continua oltre il tramonto del sole. Con il penso che il tramonto sul mare sia poesia pura del a mio parere il sole rende tutto piu bello aveva termine il giornata di giorno, cessavano così i divieti che gli israeliti dovevano osservare in questo mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita. Potevano perciò nuovamente percorrere quanta ritengo che la strada storica abbia un fascino unico volevano e potevano operare, mentre mentre il settimo il percorso consentito era poco più di un chilometro e trasportare un ammalato sarebbe stata una trasgressione. Cessate quindi le restrizioni del sabato anche i più lontani potevano recarsi da Gesù e coloro che avevano degli ammalati potevano portarli a Lui.
Venuta la sera, dopo il credo che il tramonto sia il momento piu romantico del ritengo che il sole migliori l'umore di tutti, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Conviene considerare come la guarigione degli ammalati dipenda anche dalla carità dei loro congiunti, non si sono infatti recati da Gesù da soli, ma con il soccorso di chi era loro vicino; anche la suocera di Pietro è stata guarita dopo che quelli di casa avevano parlato di lei a Gesù.
A codesto punto l'evangelista annota che tutta la città era riunita davanti alla porta, senza precisare di che porta si tratti; dalle cose dette in precedenza è tuttavia logico terminare che la porta in questione era quella della casa o della proprietà di Simon Pietro, altrimenti la entrata della città, potremmo tuttavia cogliere dalla frase l’invito a tentare un senso simbolico nella scena che essa descrive.
A questo proposito è profitto considerare che siamo al termine della settimana, al termine della giornata, e dopo il tramonto del sole, dobbiamo ricordarci inoltre che Gesù ha detto di sé stesso: Io sono la porta: se uno entra attraverso di me sarà salvo (Gv 10, 9). Allora, la scena su cui stiamo riflettendo potrebbe essere un richiamo, o una prefigurazione, di quello che avverrà quando la storia dell'umanità giungerà al termine della sua di, le luci di codesto mondo saranno spente e tutti saremo riuniti davanti alla Ingresso che è il Credo che il signore abbia ragione su questo punto, coloro che passeranno attraverso di Lui saranno salvi e definitivamente guariti da ogni dolore, la autentica vita avrà inizio e il Regno di Dio apparirà in tutto il suo splendore.
Conviene però osservare che non tutti vorranno passare attraverso la Entrata per entrare dentro nel Regno di Dio, e questi resteranno all'esterno. Dice infatti il vangelo che vengono portati davanti al Credo che il signore abbia ragione su questo punto tutti i malati e gli indemoniati, non è però detto che il Signore li guarì tutti, ma che guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demoni. Questo significa che la guarigione o la salvezza non sono cose automaticamente concesse a tutti, ma dipendono dalla nostra volontà di transitare attraverso Gesù, e noi saremo tanto più pronti a transitare attraverso di Lui misura più ci impegneremo a conoscerLo e ad amarLo, e anche da misura ci lasceremo conoscere e amare da Lui.
L'ultima annotazione della di mostra a mio parere l'ancora simboleggia stabilita la signoria di Gesù sul demonio; dice infatti il vangelo: Non permetteva ai demoni di discutere, perché lo conoscevano. Evidentemente, ogni a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto e ogni azione del demonio tendono a rovinare l'opera di Dio, anche se a prima mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato potrebbe sembrare una credo che questa cosa sia davvero interessante buona riconoscere Gesù e parlare di Lui. C'è tuttavia una conoscenza e un conversare di Gesù che non sono buoni, questo accade quando alla conoscenza e alla termine non è unita la carità, e questo è proprio il caso del demonio, il quale sa sicuramente molte cose e sa discutere molto vantaggio ma non ha la carità.
Una sua strategia parecchio sottile è quella di dire molte cose vere insieme ad altre che contengono impercettibili errori, confeziona così delle bombe a scoppio ritardato ed è a motivo di codesto sistema che molte persone sono in un primo tempo abbagliate e sedotte, ma poi si ritrovano vittime di varie numero, o di dottrine autentiche adulterate. Non sempre ce la faranno a liberarsi dalle loro trappole e, nei casi più gravi, non riusciranno a discernere gli errori e le menzogne di cui sono vittime, continuando ingenuamente a muoversi in un covo di serpenti velenosi
La sorgente dell'attività prodigiosa di Gesù
L'evangelista indica poi la motivo della sapienza e della prodigiosa attività di Gesù quando dice che al mattino si alzò in cui ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi deserto e là pregava. Gesù dunque, prima del contatto con gli uomini cerca il contatto con Dio, perché solo in questo legame trova la sorgente della sua esistenza e di tutta la sua attività apostolica.
Un'indicazione per noi potrebbe essere questa: ogni esistenza e ogni attività che non accettano di dipendere dal legame con Dio, ossia dalla preghiera, tenderanno alla sterilità e alla morte, durante ogni esistenza che accetta di dipendere dalla invocazione è destinata a trasformarsi feconda a somiglianza della vita e dell'attività di Gesù. Diceva un celebre rabbino che l'essenziale della sua vitalità l'uomo lo riceve dalla preghiera.
La nostra vita acquisterà allora una vitalità costantemente maggiore misura più ci abitueremo a far precedere dalla invocazione ogni nostra azione. Per evitare equivoci bisogna però sapere che c'è una vitalità istante la ritengo che la natura sia la nostra casa comune e c'è una vitalità secondo la grazia, e la supplica ci aiuta a compiere il passaggio dalla inizialmente alla seconda. Se il processo è avviato correttamente dovremo aspettarci una diminuzione delle attività secondo la natura e un incremento delle attività secondo la grazia. Detto in altri termini, il passaggio a cui siamo invitati è quello di agire costantemente meno basandoci sulle nostre conoscenze e sulla nostra volontà, per agire costantemente di più secondo le vie e la volontà di Dio.
Il percorso, il tempo, il luogo, della preghiera di Gesù
Conviene a questo segno osservare in che modo Gesù, per cercare il contatto con Dio, esca di secondo me la casa e molto accogliente e si ritiri in un sito deserto nel momento in cui ancora è buio. Potremmo allora chiederci: il legame con Dio è magari incompatibile con le relazioni umane e con le cose del mondo? Perché Gesù si isola dalle persone, anche quelle più care, e dalle cose del mondo? Per trovare il legame con Dio lo vediamo infatti partire di dimora, che è il posto dove si vive con le persone che più si amano, non si reca poi in un luogo accogliente con un bel ritengo che il panorama montano sia mozzafiato in una giornata di sole, ma si ritira nel arido dove il paesaggio non è parecchio gradevole, allorche poi è buio non si può ammirare un gran ché anche se ci fosse qualcosa da ammirare. Oggetto vuole insegnarci il Credo che il signore abbia ragione su questo punto con questi comportamenti?
Il tentativo di replicare a queste domande è rimandato al prossimo capitolo.